Il senso ritrovato

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Progetto legami generazionali

LEGAMI GENERAZIONALI

Nel mondo antico la vecchiaia era un avvenimento eccezionale poiché assai pochi erano quelli che riuscivano a raggiungere una età avanzata (o considerata tale secondo gli standard della comunità di appartenenza). In esse il destino dei vecchi poteva essere molto diverso.  
La loro condizione, infatti, oscillava tra estremi e opposti: dal rifiuto e umiliazione a rispetto e venerazione.
Tali atteggiamenti erano la risultante di innumerevoli fattori: economici, sociali, psicologici e magico- religiosi.
  E' facilmente comprensibile, infatti, la tendenza ad espellere dal tessuto sociale chi è improduttivo, per garantire la sopravvivenza del gruppo e quindi delle persone valide e dei bambini.
   A favore dei vecchi, almeno fino a quando questi mantenevano vigore ed autosufficienza, erano l'esperienza ed il patrimonio di conoscenza.
In società primitive, in cui il tempo scorre immutabile, senza alcun cambiamento, diventa prezioso per la comunità chi, meglio di tutti, conosce i modi per procurare il cibo e le tecniche per coltivare e per cacciare.
Il vecchio è testimone di avvenimenti lontani, conosce riti e canti tribali e lega pertanto la comunità al suo passato. Essere vecchi, inoltre, è una eccezione, un grande segno di distinzione.
Sono a favore dei vecchi anche i sentimenti di affetto, che, in alcune comunità, si possono stabilire tra i componenti delle varie generazioni.
Tra i popoli, presso i quali i bambini e gli adolescenti vengono accuditi amorevolmente, i vincoli affettivi sono saldi ed è quindi più facile che il vecchio venga riguardato e riverito.
La nostra civiltà, che ha prodotto una società narcisistica, con la sua intensificazione dei ritmi, la crescita della concorrenza, stimola l'individualismo e la visibilità, annienta ogni reciprocità, preferendo l'apparenza.
  Da incontri con persone anziane sole, disabili e non, è emerso che sentono molto il peso di una vita vissuta, tra innumerevoli difficoltà e alternanze di gioie e dolori insite nell'esistenza. Esse vorrebbero trasmettere questo loro patrimonio spirituale e morale, ma in famiglia non vengono ascoltati perché i nipoti e i figli non ascoltano, non intendono ascoltare questa memoria personale che è vita vissuta








OBIETTIVI:

"   Recuperare il tessuto sociale legato ai sentimenti di affetto che si stabiliscono tra i componenti delle diverse generazioni;

"   Alimentare la vita interiore dell'anziano;

"   Avere l'idea che  la vecchiaia è una fase di vita, non necessariamente legata alla patologia e che rappresenta il naturale proseguimento di ciò che si era prima;

"   Dare serenità all'anziano e aiutarlo a combattere la solitudine e la depressione facendolo sentire ancora utile e impegnato, capace di svolgere attività sociali e  ricreative. piacevoli.


OGGETTO DELL'INTERVENTO:

"   Consentire agli anziani di avere un loro spazio ed un ruolo socialmente attivo, a seconda delle loro possibilità e dei loro interessi.

"   Aver cura della "propria mente" per pensare al cambiamento.

"   Coltivare nuovi interessi


 
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